Sai cos’è la “Christmas blues”? Come mai durante le feste viene liberato il Grinch in noi?
Per quanto ci possano piacere le feste, non sempre è facile affrontarle. Ognuno di noi ha un suo motivo per vivere bene o male le festività natalizie. Tra chi non vede l’ora di addobbare l’albero e chi, invece, spera in grazia nel termine delle feste.
Ma quali sono i meccanismi psicologici che mettiamo in atto? È giusto adeguarsi alla “norma” dei festeggiamenti, o ha senso il meccanismo d’odio stile Grinch?
In questo articolo per Fanpage, io e Francesca Parlato cerchiamo di approfondire la questione, dando anche delle riflessioni profonde, che ci possono aiutare a gestire al meglio le festività.
Oltre a consigliarvi di leggere l’articolo, vi do anche altri spunti.
Christmas blues: quando le luci portano ombra
Teoricamente il Natale, è la festività della gioia, dell’ allegria e dei legami che si saldano. Tutto questo “teoricamente”.
Quando parliamo di “Christmas blues”, evidenziamo come per alcune persone, le festività rappresentino invece un momento di tristezza, isolamento, negatività. O anche scelta di allontanarsi da tutto e tutti, in attesa del 6 gennaio.
Uno dei concetti cardine della psicologia è che ogni persona vive in maniera unica le proprie esperienze: se per qualcuno il Natale è fonte di grandissima gioia, per altri non è così. Motivi famigliari passati, l’idea di un finto perbenismo nelle feste, i problemi che non vanno in vacanza, o più semplicemente, il non amare l’atmosfera natalizia, ecco che diventano alcuni dei cardini della Christmas blues.
Ma di fondo, cos’è la Christmas Blues?
La “Christmas blues”, tradotta in italiano, è la depressione natalizia e presenta tutti gli elementi di una forma transitoria di depressione: abbassamento del tono dell’umore, difficoltà nel ritmo sonno veglia, mancanza di piacere nel pensare o fare le cose, tendenza all’isolamento.
Perché transitoria? Perché termina con il concludersi delle feste per ripresentarsi (forse) l’anno successivo.
Banale. Secco. Immediato.
Ora, al di là di questo, ci sono due cose che secondo me dovrebbero essere prese in considerazione:
- La presenza di agenti stressanti durante le festività che con intensità modificano la qualità della vita;
- i fattori personali;
Se ci pensiamo bene, vivere le feste comporta anche un grande incremento delle fatiche che si aggiungono alle routine e incombenze di tutti i giorni. Nei fattori personali possiamo inserire anche le difficoltà di ogni tipo che ognuno di noi vive, inclusa quella sensazione di tristezza nel vedere che il mondo esterno vive la felicità e noi no.
Il succo di questo articolo, non è tanto per chi vive la “Christmas blues”, ma è quasi più per chi non comprende la possibilità della tristezza natalizia.
Due consigli aggiuntivi…
Rimandandovi all’articolo di Fanpage, aggiungo due consigli in più per vivere al meglio il periodo delle festività natalizie.
Richiamiamo alla nostra memoria il senso del Natale. La beneficienza, l’aiuto al prossimo, il voler rendere qualcuno partecipe di un calore che non è nelle luminarie, ma nella speranza del benessere inteso come “star bene”.
Infine, che suona molto come augurio, se è vero che “A Natale siam tutti più buoni”, dovremmo dirci che “A Natale siam tutti più comprensivi“, cercando di riconoscere anche i fattori personali che portano alcuni di noi a non vivere bene le festività.